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Che tu sia per me il coltello

‘Myriam,
tu non mi conosci e, quando ti scrivo, sembra anche a me di non conoscermi. A dire il vero ho cercato di non scrivere, sono già due giorni che ci provo, ma adesso mi sono arreso’.

È così che inizia il romanzo epistolare Che tu sia per me il coltello (1999), di David Grossman.

foto di jarmoluk

Qualche informazione sulla trama

Yair non conosce Myriam: l’ha vista una volta, di sfuggita, in un gruppo di persone e ne è rimasto affascinato.

Myriam, silenziosa e schiva, ha compiuto un gesto insignificante agli occhi della maggioranza che, però, ha commosso e incuriosito Yair: ecco come nasce questa incredibile, straordinaria e antiquata corrispondenza tra due estranei.

Questi due estranei, pur non conoscendosi, iniziano ad aprire cuore e anima l’un l’altro con una tale intensità e autenticità che ne rimangono essi stessi esterrefatti.

Lui la seduce con un corteggiamento d’altri tempi, delicato, intimo, appassionato e in questo modo lei si lascia svelare, scoprire, si apre a lui fin nel profondo. Il linguaggio si fa privato e ricco di significati; Yair e Myriam non si sono mai veramente conosciuti ma, in fondo, è come se si conoscessero già perché hanno in comune una buona fetta della loro anima e parlano una lingua comune.

Grazie a questa corrispondenza, i due personaggi, fondamentalmente isolati e restii alla socializzazione, creano una rete invisibile ma robusta che li connette al livello più istintivo.

foto di ha11ok

Si riscopre, così, il valore e la bellezza dell’attesa, che crea rapporti di potere tra chi aspetta e chi è aspettato, che genera aspettative e fa magicamente emergere il nostro mondo fantasmatico e libidico.

Come ci ricorda Roland Barthes in Frammenti di un discorso amoroso, ‘l’attesa è un incantesimo’.

Tutti raggiungibili (on-line!)

In questi decenni tutti noi siamo raggiungibili sul web: online c’è il nostro curriculum, le nostre fotografie, i colleghi, le passioni, i ricordi che a volte vorremmo cancellare, le agenzie matrimoniali virtuali.

Per conoscerci e connetterci abbiamo inventato i social network che, come messaggeri alati, trasmettono comunicazioni e collegano le persone in ogni punto del globo; questa modalità è ormai così diffusa che quasi abbiamo dimenticato come funzionava quando internet … non c’era.

Questo romanzo ‘impudico’ è qui a rinfrescarci la memoria; e a stimolare il nostro desiderio, la nostra capacità di immaginazione e la feconda possibilità che abbiamo di dialogare con noi stessi.

L’autore

David Grossman è un saggista israeliano nato nel 1954; autore di libri per ragazzi e adulti, da sempre stimola la riflessione sull’occupazione della Striscia di Gaza.

Ha studiato filosofia a Gerusalemme ed è stato corrispondente radiofonico per una nota radio israeliana. Insieme agli scrittori Amoz Oz e Abraham Yehoshua è impegnato nella lotta contro la guerra nel territorio in cui vive e lavora.

Nel 2006, durante la guerra del Libano, ha perso un figlio, Uri.

Articolo della dott.ssa Giorgia Aloisio, psicologa e psicoterapeuta (Roma).

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