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Ancora in pandemia…!

Siamo ancora, ufficialmente, in fase pandemica: stiamo attraversando la quarta ondata e sembra che abbiamo proprio di recente superato il picco dei contagi. L’attesa è grande, le paure ancora numerose e una domanda rimbalza nelle nostre menti: quando usciremo definitivamente dalla pandemia?

Intanto, uno step rilevante avrà luogo quando dalla fase di “pandemia” passeremo alla “fase endemica”, in parole semplici quando non saremo più in emergenza sanitaria. In fase endemica, il virus sarà ancora in circolazione ma in modo attenuato; le misure per il contenimento verranno diminuite e ci sarà maggiore libertà per tutti.

Come espresso poco sopra, la curva dei contagi sta calando, sia nel nostro paese che altrove. Gli esperti, in merito alla recente variante “Omicron”, sostengono che si tratti di un virus più contagioso ma meno pericoloso e alcuni ipotizzano che, forse, tra non molto, sarà possibile “convivere in modo pacifico” con il virus Sars-Cov-2 e che potremo riprendere le nostre vite senza più limitazioni (o con minori limitazioni); insomma, sembrerebbe che l’ultima variante del coronavirus che ha colpito il mondo, due anni fa, possa rappresentare una sorta di “svolta”. Ce lo auguriamo!

Naturalmente, le autorità sanitarie nazionali e mondiali ci invitano ad essere prudenti e a “non abbassare la guardia”, perché il pericolo non è ancora scampato. Numerose sono state le questioni sollevate da questa pandemia: oltre alle tantissime persone scomparse, ci sono stati rilevanti problemi di salute pubblica, complicati dalle terapie intensive, ma anche l’infragilirsi della psiche di molti che, in questi due anni, hanno mostrato di trovarsi in difficoltà e hanno chiesto aiuto psicologico.

La pandemia, insieme a tutto ciò che comporta e ha comportato, ha scosso le nostre routine, messo in crisi i nostri equilibri e le difese che normalmente mettiamo in atto di fronte a situazioni pericolose: quando le risorse difensive vengono impiegate per periodi così lunghi e intensi, il rischio è il logoramento dei meccanismi protettivi e il precipitare a livello psicologico, finendo, in alcuni casi, nella franca patologia.

Come sempre, i momenti critici possono rappresentare un’occasione per metterci in gioco e migliorarci: anche quest’ondata virulenta di malessere e disperazione può portarci a lavorare su noi stessi e trovare un nuovo equilibrio, anche migliore di quello che avevamo raggiunto precedentemente. Chiedere aiuto ad uno specialista della salute mentale non è un’onta, una “debolezza”: al contrario è un modo per volerci bene e occuparci di noi stessi! Ricordiamoci che nel concetto di “salute” convivono l’aspetto fisico, organico ma anche quello psichico e che per raggiungere uno stato di benessere dobbiamo occuparci di entrambi. In una condizione di migliorato equilibrio psicofisico, saremo maggiormente in grado di far fronte alle difficoltà che incontreremo e potremo rialzarci da terra con una spinta più vigorosa!

Buona vita.

Photo by Pixabay

Articolo della dott.ssa Giorgia Aloisio, psicologa e psicoterapeuta (Roma).

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