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Condotte legate all’uso di alcool: il binge drinking disorder

Definizioni

La parola “binge” ha origini inglesi e in italiano può essere tradotta come “abbuffata”.

Le abbuffate possono avere come oggetto il cibo: in questo caso si parla di binge eating disorder ovvero disturbo da abbuffate, anche denominato disturbo da alimentazione incontrollata (quest’ultima è l’etichetta diagnostica con la quale il DSM-5 identifica questo disturbo).

foto di DA69

Il disturbo da abbuffate alimentari è piuttosto noto: come tipologia di problematica, ricorda la bulimia nervosa, disagio alquanto conosciuto. Non tutti sanno, però, che esistono anche le abbuffate alcoliche.

Il binge drinking ovvero le abbuffate alcoliche

Si definisce in questo modo un comportamento nel quale il soggetto assume sei unità alcoliche in un breve lasso di tempo (circa due o tre ore al massimo).

Per “unità alcolica” si intendono 12 grammi di alcool puro ed equivale rispettivamente a una birra da 33 cl o ad un bicchiere di vino (125 ml) oppure ad un bicchierino di superalcolico (40 ml).

In seguito a questi episodi, gli individui vanno incontro ad intossicazione acuta da alcool, sostanza che, a dosi così elevate, è da considerarsi al pari di una sostanza stupefacente.

Perché abbuffarsi di alcool?

Domanda semplice ma non banale. Perché ci si abbuffa di alcool?

Quando viene assunto in questo modo, l’alcool etilico provoca un rapido abbassamento dei livelli di ansia perché “deprime” l’attività del sistema nervoso centrale. Eccoci di fronte a quello che si suole definire “lo sballo”, molto diffuso tra gli adolescenti e i giovanissimi.

Chi si abbuffa di vino, birra o superalcolico, quindi, vive sulla propria pelle un veloce calo della tensione e questo rappresenta uno dei motivi per i quali viene messa in atto in modo reiterato questa condotta, soprattutto da parte di chi soffre di stati tensivi.

foto di RawPixel
Alcool come “rimedio”

Se è vero, quindi, che con l’alcool si smorza la tensione psicofisica, è anche vero che questa diminuzione ha breve se non brevissima durata e che non è un modo corretto per trattare gli stati di nervosismo né per affrontare i propri demoni interiori …

Le persone agiscono nel mondo sotto la spinta di motivazioni forti: il discorso vale anche in questo caso, naturalmente.

Ed è per questo motivo che sarebbe molto utile se, in situazioni di questo tipo, si pensasse di cogliere l’opportunità per chiedere una consulenza psicologica, in modo da poter indagare che cosa si muove, nel profondo, e cosa porta l’individuo ad “assopire i sensi” per evitare di sentire certe emozioni che, con ogni probabilità, si sente di non poter affrontare.

Comportamento deleterio e autodistruttivo

Le abbuffate alcoliche sono deleterie per tutti, ma lo sono in particolar modo per le persone più giovani, al di sotto dei 21 anni, in quanto possono compromettere in modo grave e a volte irreversibile lo sviluppo psicofisico della persona.

Le conseguenze di questa condotta sono molteplici e investono l’ambito psicologico, fisico e sociale. Chi mette in atto questo tipo di comportamento, inoltre, ha maggiori probabilità di sviluppare una dipendenza da alcool.

Le conseguenze dannose su corpo e mente

Il binge drinking può causare disagi acuti e cronici sul soma e sulla psiche. Sul corpo può produrre disturbi cardiocircolatori, neurologici, gastrointestinali, problemi ematici, immunitari, muscolo-scheletrici.

A livello psichico, il binge drinking può generare (o acutizzare, se già presenti) disturbi della sfera dell’umore, disturbi ansiosi (ansia generalizzata, disturbo da attacchi di panico, fobie, …), importanti disturbi della sfera neuropsicologica (attenzione, memoria, concentrazione), disequilibri affettivi, interferenze anche gravi nell’ambito sociale e interpersonale.

Secondo alcune fonti, questo disturbo rappresenterebbe uno dei più rilevanti problemi che affliggono i ragazzi, oggi, in particolar modo i maschi, prevalentemente al Nord Italia.

Chi usa abbuffarsi di alcool, inoltre, mettendosi alla guida di un mezzo, rischia di provocare incidenti anche gravi e di incorrere nel reato di omicidio stradale, normato nel 2016.

Se in stato di ebrezza, la pena per questo tipo di delitto aumenta: da due a sette anni si trasforma da otto fino a dodici anni di reclusione.

Per ulteriori informazioni, potete leggere la pagina della Camera, dedicata alla legge 41/2016: la trovate qui.

Donne e condotte alcoliche

Le donne sono quelle maggiormente danneggiate dal binge drinking perché hanno un metabolismo che le rende più sensibili ai danni dell’alcool: inoltre, se in gravidanza, hanno elevate probabilità di provoare una sindrome feto-alcolica nel bambino che si sta sviluppando.

Per avere maggiori informazioni sulla sindrome feto-alcolica, potete leggere il breve opuscolo realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità, che trovate cliccando qui.

Articolo della dott.ssa Giorgia Aloisio, psicologa e psicoterapeuta (Roma).

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