Long-COVID: una conseguenza piuttosto frequente dell’infezione da SARS-Cov-2 (prima parte)
Molte persone, dopo aver contratto il COVID, riportano un peggioramento della qualità di vita: secondo alcuni studi si arriva addirittura oltre il 44% (fonti: Carfì et al, 2020, Crook et al. 2021, Yong et al. 2021).
In alcuni casi, la causa di questo peggioramento è dovuta all’aver sviluppato, dopo l’infezione da virus SARS-Cov-2, una sindrome nota come Long-COVID.
E’ bene, in casi nei quali si sospetti tale sindrome, rivolgersi al proprio Medico di Base, affinché possa effettuare una diagnosi puntuale e dare seguito a trattamento e follow up, momenti fondamentali per questo tipo di disturbo.
Di seguito, alcune informazioni utili per poterla identificare.
Una diagnosi difficoltosa
Il fenomeno del Long-COVID si sviluppa dopo 4 settimane dall’infezione dal virus che provoca il COVID e rappresenta una “diagnosi di esclusione”: può essere posta solo considerate ed escluse le complicanze legate a patologie diverse.
La sua diagnosi risulta difficoltosa in quanto i criteri possono essere vari e il Long-COVID può coinvolgere praticamente qualsiasi apparato/sistema corporeo.
I sintomi principali sono solitamente: la dispnea, l’astenia persistente nel tempo e i dolori diffusi. Ci sono però alcuni aspetti psicologici da non sottovalutare ai quali desidero dedicare un piccolo approfondimento.
Sintomi principali: dispnea
La dispnea consiste nel riscontrare difficoltà nell’atto respiratorio. Nota anche come “fame d’aria”, la dispnea è la percezione soggettiva di una respirazione quasi “forzata”, un senso di affanno e l’impressione di “avere un peso sul torace”.
La dispnea è presente anche in altre condizioni cliniche: ad esempio, nell’attacco di panico e, più in generale, nei disturbi d’ansia.
Sintomi principali: astenia
L’astenia consiste in un generale senso di stanchezza e spossatezza che peggiorano con il movimento o l’attività. Sono frequenti anche dolori diffusi e non facilmente localizzabili.
È nota anche con il termine inglese “fatigue”, utilizzato in lingua italiana proprio per identificare questo specifico sintomo.
L’astenia si può palesare in tantissimi altri quadri patologici.
Sintomi principali: dolore diffuso
Il dolore è uno dei sintomi principali del virus SARS-Cov-2 e il dolore cronico lo si ritrova anche nel fenomeno del Long-COVID.
Le algie più frequenti consistono in cefalea, faringodinia, dolore toracico, dolore addominale, artro-mialgia.
Nei casi più gravi, può risultare utile quantificare il dolore attraverso la somministrazione di scale di valutazione.
Il dolore può vessare pesantemente la psiche di un individuo e arrivare a peggiorare alcune condizioni cliniche o subcliniche di area psicologica.
Conseguenze sulla psiche
Per quanto riguarda l’ambito psichico – psicologico, sono varie le condizioni che si possono sviluppare o che possono peggiorare (se preesistenti) in seguito ad una sindrome da Long-COVID.
Tra le sequele neuropsicologiche troviamo la possibilità di sviluppare disturbi d’ansia, stati depressivi, disturbi del sonno, deficit cognitivi, il Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS).
Per approfondire i disturbi d’ansia, potete leggere questo articolo. Per i disturbi depressivi, invece, ho scritto questo articolo.
Delle conseguenze in ambito psicologico tratterò nel prossimo articolo.
Questo articolo è frutto di una riflessione avvenuta a seguito di una formazione che ho realizzato tramite un corso organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità.
Articolo della dott.ssa Giorgia Aloisio, psicologa e psicoterapeuta (Roma).
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